L’autore analizza la relazione tra religione e violenza, partendo dall'identità di gruppo che spesso sente la necessità di individuare un nemico: il capro espiatorio è il meccanismo con cui una società allontana da sé la violenza focalizzandola su una vittima esterna.
Nella Storia, una delle prime fonti di violenza non è tra padre e figlio ma tra fratelli, il mito e la tradizione religiosa sono pieni di questi racconti, la rivalità fraterna è un motivo centrale del libro della Genesi.
La prospettiva dell’autrice è quella della “trasformazione dei conflitti”, paradigma nato alla fine del secolo scorso nella comunità statunitense di fede protestante mennonita, per cui il conflitto è un fenomeno necessario al cambiamento e alla ricostruzione di società orientate a pace, giustizia e riconciliazione.
Il testo “Delitto e perdono” è uno studio critico e documentato (577 pag.), un trattato che riesamina, secondo una prospettiva storica e giuridica, la funzione della pena che emerge dall’Umanesimo fino alla soglia dell’epoca moderna; è un’opera pregevole che riesce a dare una visione esauriente e a tracciare chiaramente –e con un linguaggio stilisticamente gradevole- le coordinate che segnano i sistemi giuridico-penali dell’Italia e dell’Europa occidentale.
Le Parole sono Finestre oppure Muri, M. Rosenberg, Esserci Edizioni
Si tratta di un testo fondamentale per comprendere a pieno la teoria della Comunicazione NonViolenta (CNV) di Rosenberg, al quale lo stesso autore dedicherà numerosi testi successivamente. L’autore parte dal presupposto che il nostro modo di comunicare riveste un ruolo fondamentale per la qualità delle relazioni che ci legano alle persone che frequentiamo: correndo il rischio di banalizzare, possiamo riassumere dicendo che se si comunica “bene” sarà meno probabile arrivare al conflitto e allo scontro, che potrebbe con il tempo degenerare in qualcosa di più grave arrivando anche ad incrinare la relazione stessa.
Una domanda: è possibile vivere i grandi ideali nella fragilità e nelle difficoltà della vita?
Oggi, più che mai, assistiamo all’esplosione di una violenza che non ha limiti, che è diventata quasi di moda, come se fosse un modo di essere e di relazionarsi.
Due realtà ci sfidano: un passato che pesa e un futuro che spaventa.